Valutazione Dipinti Eredità: Come Gestire una Collezione d’Arte

Di Cav. Renato Musetti, Perito Esperto d’Arte

Quando si affronta una successione, spesso l’attenzione si concentra su immobili e conti bancari, trascurando un patrimonio altrettanto complesso: le opere d’arte. La valutazione dipinti eredità è un passaggio cruciale per garantire una divisione equa tra gli eredi ed evitare futuri contenziosi legali.

In questo articolo spiego perché affidarsi a un inventario “fai da te” è rischioso e qual è il ruolo del Perito Esperto nelle divisioni patrimoniali.

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Valutazione Dipinti Eredità: Come Gestire una Collezione d’Arte

Perché l’inventario familiare non basta

Spesso gli eredi tendono a dividersi i quadri in base al gusto personale o a vecchie stime “a voce” fatte dai genitori. Questo approccio nasconde due pericoli:

  1. Sottostima di capolavori: Un quadro antico sporco o non firmato potrebbe essere un’opera di pregio (es. pittura italiana dell’800) che finisce svenduta o assegnata a un valore irrisorio.
  2. Sovrastima di falsi o copie: Al contrario, opere ritenute “di famiglia” potrebbero rivelarsi copie d’epoca o stampe ritoccate, creando disparità economiche enormi tra chi riceve il “falso” e chi riceve denaro o immobili.

Solo una perizia tecnica scritta, redatta da un esperto iscritto all’Albo (CTU), ha valore legale per certificare il reale valore di mercato al momento dell’apertura della successione.

Il Ruolo del Perito nella Divisione Ereditaria

Il compito del Perito d’Arte non è solo dare un prezzo, ma fornire una garanzia di equità. Il processo professionale prevede:

  • Catalogazione: Identificazione precisa di ogni opera (autore, epoca, tecnica).
  • Verifica dello stato di conservazione: Un quadro restaurato male vale meno di uno intatto.
  • Analisi di mercato comparativa: Verifica dei risultati d’asta recenti per autori simili.
  • Redazione della Perizia di Stima: Un documento ufficiale utilizzabile anche a fini fiscali o assicurativi.

Attenzione alle “Vecchie Autentiche”

Nelle collezioni ereditate spesso si trovano certificati di autenticità datati (anni ’70 o ’80). Il mercato dell’arte e la giurisprudenza sono cambiati: documenti che un tempo erano accettati, oggi potrebbero non essere più sufficienti per la vendita (ad esempio, se l’ente certificatore non è più riconosciuto). Un perito aggiornato sa indicare quali opere necessitano di un aggiornamento dell’archivio prima di essere messe in divisione, proteggendo gli eredi da future contestazioni per vendita di aliud pro alio (vendita di cosa diversa da quella pattuita).

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